leggerezza sfumatain colori di vologuardo da terra l'inafferrabile
Dopo aver rivisitato per l'ennesima volta, questa con me e Zita, la Camera Degli Sposi dell'ineguagliabile Mantegna, Ilde mi ha scritto questi versi, precisando non voler essere haiku ma forse anche si, che mi hanno ispirato il ritratto di lei medesima davanti al paesaggio mantegnesco.
2 commenti:
guardo l'immagine leggo i versi e mi scappano pensieri emotivi in haiku, d'istinto, a caldo altrimenti sarebbe altra cosa starci a pensare su, salterebbe il filo associativo.. sono questi e valgono per me per il mio sentire
dall'interdetto
sempre inafferrabile
brucia esclusione
si finge realtà
psiche ingaggiata al gioco
crudele vano
scena primaria
storia di relation ship
desiderando
ahimé mai vista camera degli sposi presto vorrei rimediare!
dalle immagini ricavo un racconto profondo complesso di relation ship, storia di nessi di legami di vincoli eppure il mio primo pensiero subito va alla scena primaria (camera degli sposi) quella da cui esclusi è originato il nostro dolore e il nostro desiderare, un inizio forse imprenscindibile ma necessario ad attivare la dinamica della pensabilità e dell'emozione e della vita psichica tutta
ps:non sono haiku belli lo vedo da me ma sono stati immediati
ps2: mi piace molto il nuovo headher
a mitigare spero la pesantezza mentale del precedente commento aggiungo pensieri più lievi:
nel volo d'aria
l'euforia sottopelle
il rapimento
libero volo
inseguire gli istanti
il cielo è vasto
saziarsi d'occhi
stessa traccia s'intreccia
a scia del cuore
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