sabato 26 marzo 2011

AKBIRA. Marocco immaginario

 Conosco Akbira da tanti anni. Siamo quasi coetanei. Lei vende capi di abbigliamento, tappeti e artigianato marocchino a domicilio, porta a porta.
Me la ricordo passare a casa di mia madre, quasi regolarmente una volta al mese, senza pretesa di piazzare la sua mercanzia, a volte anche solo per due parole e un caffè. Ora passa anche a casa mia da anni, e siamo diventati amici. Un giorno mi ha portato un mazzetto di vecchie foto sgualcite in bianco e nero, ingiallite dal tempo, con le effigi della madre, dei fratelli, dei nipoti, tutto il parentado tenuto stretto in un portafogli di pelle caprina, unico legame con gli affetti lontani, in africa.
Da quelle immaginette con i bordi frastagliati, alcune formato fototessera altre più importanti, ritratti in studio,  magari scattate con vecchie fotocamere a lastra a Marakkesh o chissà che altra città, dovevo realizzare tre o quattro dipinti di medio formato per la casa di Akbira.
Qua sotto alcune immagini dell'acquerello che ritrae la piccola Akbira con la zia.
Ho immaginato un tendaggio sullo sfondo, con disegni arabescati.

senza sfondo

finito




2 commenti:

papavero di campo ha detto...

che meraviglia!
l'acquerello è un bagno poetico, allude nel definire e definisce nell'alludere, la grana della carta di cotone è di per sé un paesaggio che può essere svelato imbibito di colore o restarsene in nuce, l'effetto artigianato racchiude un fascino dovuto secondo me ad un che d'incompiuto sempre e poi la suggestione tattile, la voglia di toccare con le mani quella carta spessa macchiata di bellezza

lo sfondo pescato nel tuo immaginario è un preziosismo ad hoc ma per te deve essere come invitare la lepre a correre!
o altrimenti dirò che ti fa un baffo a te che l'acquerello sia la tecnica più difficile!

ps: di musica suggerirei Rabih Abou khalil nel mentre si sorseggia un the alla menta dalla teierona d'argento decorato versato nei piccoli bicchieri di vetro fittamente ornati beh vicino alle tue piastrelle è il minimo!

jimi trotter ha detto...

carta spessa macchiata di bellezza.
le tue parole incantano.