domenica 16 gennaio 2011

HAUNTING PATTERNS AND OTHER OBSESSIONS. 1993

Nel 1993 allestii una mostra personale dal titolo Haunting patterns and other obsessions. Avevo prodotto una gran quantità di lavori di varia natura: dipinti in varie tecniche, incisioni e sculture in legno, acrilici e disegni a matita.
Unico comune denominatore era il tema della rappresentazione, che era costituito da un motivo grafico ossessivo, ripetuto o singolo, un quadrato contenente due figure di donna, speculari e contrapposte.

il pattern

Questo simbolo di dualità aveva a che fare con una riflessione personale in un momento particolare della mia vita. La solita storia dell'impossibilità del scegliere tra due visioni contrapposte, poi lo yin e lo yan, male-bene, bianco-nero, le due facce della stessa medaglia, dark side of the moon...insomma la solita ( forse banale ) questione conosciuta ai più. Ma ricordo che trasferire le emozioni dall'anima alla materia fu per me un rito salvifico.
Metto qui una scelta dei lavori (quelli di cui possiedo ancora la documentazione fotografica).

Snakes - acquerello 1993

In My Solitude - acquerello 1993

Queen Of Hearts # 1 - acquerello 1993

Queen Of Hearts # 2 - acquerello 1993

Couple - acquerello 1993

HP1 - acquerello 1993

HP2 - acquerello 1993

HP3 - acquerello 1993

Angolo di riflessione - acquerello 1993

Night fly - acquerello 1993

Twin Ways - legno, pietra, ottone 1993

Haunting pattern # 1 - abete, noce, foglia d'oro 1993

Haunting pattern # 1 -  noce, foglia d'oro 1993

Calla - acquerello 1993

Doppio taglio - acquerello 1993

Il bacio - inchiostro di china, acquerello 1993

Zita - acquerello 1993

Blonde on brown - acquerello 1993

In A Sentimental Sea - inchiostro di china, acquerello 1993

Mount Shine - acquerello 1993

Pedras - pietra, stucco, ottone, plexiglas 1993

Spola lunare - ciliegio, larice 1993

3 commenti:

papavero di campo ha detto...

rito salvifico, giusto, questo infine è l'arte,sublimare pulsioni, indirizzare energie, tutto vero ma che nutrimento incessante il fare artistico in progress! è lì il beneficio, la risorsa l'antidoto,
guardo le tue cose con alcuni lavori mi sintonizzo maggiormente..è così la sintonia ha la sua strada, e penso anche che deve essere una strana sensazione quella di ripescare cose da un proprio passato sepolto, ti riguardano ancora? risuonano? il bello è che sono polaroid di stati d'animo, a me succede con gli haiku, ognuno mi riporta all'attimo che ha cercato di fissare e mi ritrovo là con l'emozione incastrata, il tempo è scorso ma l'emozione è la stessa,sono in grado di ricollegarmi,

il bacio/doppiotaglio/abete noce fogliad'oro/hp1-2-3 acquerelli/snakes/nigth fly:
che belli!
pattern splendido!
(colgo fascinazioni giacché nulla si crea nulla si distrugge ma tutto si trasforma, schiele, klimt, la lezione informale americana, il tratto della reiterazione, la solitudine malinconica di hopper,il preziosismo, il decorativismo come sfondo prezioso per depositarvi l'idea, il tributo-ossessione al corpo femminile che sprigiona una pittorità intrinseca cui il maschile non può abdicare ma che malia e condanna, l'origine del mondo gia! ma quello che più intriga, di ciascuno di noi è il proprio unicissimo tratto, lì s'annida l'anima, sto cercando di capire cosa di te m'arriva, il timbro l'impronta il nodo irrisolto

jimi trotter ha detto...

cara papavero, le tue attente e puntuali annotazioni mi danno gran piacere. chiedi se queste vecchie macchie sulla carta mi risuonano ancora: credo di si, non tutte ovviamente con la stessa forza, ma a differenza di certe sbiadite istantanee che si ritrovano nei cassetti della nostra memoria, alcune di loro ai miei occhi hanno ancora vita propria, come se fossi riuscito, al momento del segno/sogno/disegno, a dar loro una presenza atemporale, sparsa negli anni.
proprio come dici degli haiku, -il tempo è scorso ma l'emozione è la stessa-.
I tuoi haiku però hanno qualcosa in più di quello che ritornano a te, perché ogni nuovo lettore ne afferra emozioni che per assurdo possono essere sconosciute allo stesso autore; non è questa una cosa bella?
Hai colto nel segno, già mi sono accorto ormai quanto ti riesce facile, quando dici, nella sintesi che fai di questi lavori, che è tutto un trasformarsi. Ho sempre ammirato gli antichi pittori cinesi che per anni e anni, prima di creare proprie opere originali, si dedicavano alla continua e reiterata produzione di copie dei capolavori dei maestri. C'è un poco di tutto quello che hai citato nel mio stile,e anche molte altre influenze, non ho mai avuto la presunzione di creare novità, piuttosto di un colto omaggiare, ma essendo autodidatta conosco i miei limiti, e cerco di evitare le cadute.
Mi dà gran piacere che ti abbiano colpito quei titoli.
Il legno chiaro del pezzo "Haunting pattern # 1" è un'assicella di abete che in montagna si usa per la copertura dei tetti delle baite, come una tegola di legno, e si chiama scàndola. Nel senso delle venature non è segata ma spaccata in quarti poi in ottavi e sedicesimi con una larga ascia, proprio come si ricavano i pezzi cuneiformi per la costruzione dei violini, in questo modo le fibre delle venature rimangono integre, e il legno rimane più resistente alla corrosione dell'acqua.
Ho fatto parecchie cose negli anni con questo specifico materiale, mi affascina ed è bello anche quando è vecchio, seta grigia d'argento o rosso bruno arso dal sole.
Devo ricordarmi di fare qualcosina da spedire nella città sull'Arno.
Per trovare un unicissimo tratto son dovuto cadere in un blog,
black poplar blues.

papavero di campo ha detto...

black poplar blues quanto mi piace!
questo pioppo di terra toscana ha fronde sonore che risuonano a largo spettro, un abito di scorza possente che custodisce e protegge una linfa vitale, così come i miei amati papaveri che sono fiori e analogia anche il pioppo mi ha preso di fascinazione ed un blues è musica estenuante che si ripete e si rinnova che racconta vita ed oscillazioni di vita, sono grata al mio pioppo nero che ha radici nel meraviglioso e potenzialità espansive