sabato 11 febbraio 2012

UN FIUME DI LEGNO.La fluitazione del legname verso Venezia

Nel 2010 mi fu dato incarico dal Parco Paneveggio Pale di San Martino di realizzare alcuni disegni che illustrassero l'aspetto, così come doveva essere a cavallo tra settecento e ottocento, dei lavoratori addetti alla fluitazione del legname che da Caoria e da Primiero, attraverso le vie d'acqua giungeva fino a Padova e Venezia.

"Suddivisa in varie sezioni ed arricchita da diversi approfondimenti la mostra ci racconta della vita durissima e pericolosa dei boschieri, gli operai specializzati nell'abbattimento del legname che, nei luoghi più impervi, tagliavano e segavano a mano i tronchi; ci narra delle imprese dei conduttori che conducevano poi taglie e bore giù per canaloni, rìsine e cave dai versanti più impervi fino ai torrenti. Da qui era l'acqua il mezzo di trasporto, ma non meno pericoloso era il lavoro dei menadàs che lungo torrenti stretti ed impetuosi dovevano far arrivare il legname fino alle giar del Cismon e del Brenta le cui acque più tranquille permettevano la fluitazione legata, ossia il trasporto dei tronchi sotto forma di zattere. Il testimone passava allora agli zattieri che giungevano col loro carico fino a Venezia, al porto delle Zattere appunto, o al Bassanello di Padova.

La serie dei protagonisti illustrati che accompagna la visita continua con il Supremo delle Selve, giudice insindacabile e supervisore sulla gestione del bosco ma anche con altri personaggi quali Angelo Michele Negrelli, figura di spicco nell'ambito del commercio del legname in Primiero tra sette e ottocento o San Nicolò -Nicola da Bari- la cui storia lo porta a divenire protettore delle acque e, per questo, a risalire dal Mediterraneo al Brenta, all'Adige, al Piave fino alle valli più sperdute quali quelle del Cismon e del Vanoi."

Alcuni personaggi sono atteggiati a tenere qualcosa che nel disegno manca, infatti nelle riproduzioni a grandezza naturale di questi lavoranti l'attrezzo di lavoro,ascia, sega, arpione che sia, era quello reale e veniva collocato nelle loro mani. Bianco e nero e penna digitale.

(le immagini sono di proprietà dell' Ente Parco che ne detiene tutti i diritti)


boscaiolo

chris

conduttore

menadàs

robert

negrelli

san nicola

nicola

quentin

segantino

someda 1700

someda 1800

zattiere

1 commento:

papavero di campo ha detto...

guardo i tuoi disegni e penso, oltre al fatto che sono belli incisivi e comunicanti, che se fossi nei tuoi panni e se possedessi nel contempo la capacità di uno sguardo da testimone su di me, mi sentirei molto soddisfatta dell'esito di tal lavoro e con un accento di obiettività li sentirei come un capolavoro. Ok è un ragionamento per assurdo perché io non sono nei tuoi panni ma ecco se li avessi fatti io, senza falsa modestia li considererei di un valore eccellente, perché son debitori del fumetto ma non sono fumetto -essendo il fumetto, nella sua natura, disegno sovente solo abbozzato o cmq incompiuto o con tic parodistici caricaturali (andrea pazienza, dylan dog ecc)( o prendi i meravigliosi acquerellati di pratt che però sono l'evanescenza poetica di accennare, dell'indefinito e dell'allusivo) ma non è il tuo caso, i tuoi sono di un'estrema accanita accuratezza, la preziosità del dettaglio sono un ricamo di tessitura, allora è una pittura verista ritrattistica? ah non so come definirla, dimmelo tu! io vedo che sono di una grande bellezza semantica, i volti i vestimenti, le espressioni dei tratti somatici sono racconto, sono cronaca e descrizione della storia e della vicenda umana che incarnano. Vedo la perfezione di san nicola, di negrelli, i boscaioli i menadàs, i segantini gli zattieri, con la narrazione dolente del loro mestiere che va a coincidere con l'identità e l'essenza della loro condizione umana e dico che sono un capolavoro di espressività e di beltà nella resa grafica e nella potenza comunicativa del messaggio visivo.

e non starò a complimentarmi con te per non incorrere in repetita giacché ogni cosa tua è sotto il segno della maestria, della sapienza di taglio artigianale e d'una resa in termini di magnificenza e non voglio alla mia età rendermi ridicola facendo la fan -non l'ho fatto in tutta la mia vita!- ma dire come la penso ah sì non posso esimermi ! eppoi in questi nostri blog non dobbiamo rischiare di essere come voci clamanti nel deserto e attorno il vuoto! ah no! io mi sento impegnata allo scambio e mi ci metto di buzzo buono, giacché non la torre d'avorio ma la piazza del mercato.. è la realtà&miraggio che perseguo, ergo, gentile amico, che sei eclettico mirabile artista, mi piace renderti onore!